L’ albero di gelso

Un granellino di senape…e un gelso maestoso

La fede è una forza unica che Dio Padre inscrive nei nostri cuori. Una briciola  invisibile, grande come un granellino di senape che, proverbialmente, è il più piccolo tra tutti i semi, eppure potente  a tal punto  da riuscire  a sradicare un albero di gelso e, metafora nella metafora, dirgli di andare a piantarsi in mezzo al mare. 

Le parole di Gesù fanno venire in mente un capolavoro di Vincent Van Gogh, L’albero di Gelso, opera del 1889, realizzata quando l’artista era a saint Remis de Provence, in una clinica per malati psichiatrici e, dalle finestre sbarrate, ammirava gli alberi nel giardino. Oggi la tela è custodita al The Norton Simon Museum of Art in California.

V.Van Gogh, Albero di gelso, 1889, The Norton Simon Museum of Art in California.

Al centro della composizione scorgiamo l’albero maestoso che domina tutta la scena;  ha posto le sue radici in un ambiente roccioso,  vicino ad una pietra miliare, nei pressi del ciglio della strada.

La tavolozza  di  colori usata dall’artista è di toni caldi: sono i colori dell’anima, dell’interiorità, delle emozioni che il pittore amava rappresentare proprio attraverso alberi. Vedo ovunque nella natura, ad esempio negli alberi, capacità d’espressione  e, per così dire, un’anima. Scriveva nella sua corrispondenza con il fratello Theo.

Le pennellate veloci e decise esprimono l’intensità tormentata dei sentimenti che partono direttamente dal cuore. Al di sopra del tronco, una chioma frondosa rigogliosa, si irradia verso l’alto, verso un luminoso cielo azzurro, che quasi la accarezza, la illumina, la riscalda.  Per l’artista esprimeva il desiderio del suo animo  malato di ritrovare Dio. 

Ma in fondo che cosa è la fede se non il desiderio del nulla di essere accolto dal Tutto? Dell’infinitamente piccolo di diventare dimora dell’Infinitamente Grande? Del mortale di godere dell’Eternità? Un desiderio che sa, con certezza fiduciosa, che tutto ciò avverrà!

 

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