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  • Di questo voi siete testimoni
    Il mistero dei misteri

    È la sera di Pasqua.

    Il Risorto è apparso a Maria Maddalena, ai due discepoli di Emmaus, ed ora eccolo lì, davanti agli Apostoli. Li saluta donando loro la Pace.

    Gli apostoli quella sera avevano bisogno di Pace….erano  stati giorni incredibili: la cattura del Maestro, quel processo in fretta e furia,  poi quell’inspiegabile,  orrenda, crudele morte in croce. Avevano trascorso il giorno di festa  chiusi dentro, per paura dei giudei, con due grandi assenze: quella del loro Maestro e quella, non meno sconvolgente, del traditore, di colui  che aveva avuto il coraggio di vendere il Maestro per pochi soldi: Giuda. E poi, al mattino, la notizia delle donne: non c’era più il Corpo che loro stessi avevano deposto e custodito in quella nuova tomba….e i  due discepoli, ritornati in fretta e furia da Emmaus, che raccontavano l’Incredibile!

    Sconvolti a tal punto da non credere che colui che sta lì, davanti a loro, è il Risorto…..non si può ritornare dalla Morte…è un fantasma…o forse solo immaginazione…fantasia.

    E Lui, per rassicurarli, per eliminare tutte le paure e ogni dubbio, pronuncia verbi  semplici, familiari: guardate, toc­cate, mangiamo! E proprio così, davanti al bisogno più naturale, al gesto più semplice, gli apostoli fanno cadere l’ultimo dubbio e comprendono il Mistero dei Misteri: è Lui, è risorto!

    È questo momento che viene fissato da Duccio di Boninsegna in una formella della sua maestosa pala d’altare, commissionata nel 1308 e portata solennemente in Duomo nel 1311.

    Per un pittore medievale  “in maestà” era una figura rappresentata frontalmente, seduta su un trono, nel pieno della propria potenza. Dedicata anzitutto a Cristo Re, nel corso del Duecento, essa fu adottata per la figura della Madonna, raffigurata con i Figlio in grembo, e divenne la “Maestà” per antonomasia.

    La Pala senese, dipinta sia sulla fronte che sul retro, è da sempre considerata il capolavoro dell’artista. È un’opera colossale e complessa: su circa 4 metri lignei sono raffigurati, sul recto, la Madonna in maestà con una serie di episodi, sul verso, visibile solo a coloro che stavano sull’altare, le storie di Gesù.

    Il particolare che oggi vi propongo di ammirare è  posizionato nel coronamento della Pala,  l’Apparizione di Cristo alla cena degli Apostoli. La scena si svolge in un interno; è il luogo dove gli apostoli si sono rifugiati. Cristo glorioso è sul lato destro , tende le mani, con i segni dei chiodi, verso gli apostoli.

    Di fronte a Lui gli undici, seduti,  guardano  tutti il volto di Gesù. E poi  la mensa, la vera protagonista di tutta la scena. Una tovaglia bianca frangiata, sopra due pesci, cinque pani. Il pittore, in sintonia con l’evangelista, ha volutamente richiamato il miracolo dei pani e dei pesci di Lc 9,10-17, profezia simbolica del sacramento eucaristico, richiamato iconograficamente anche dai due bicchieri ricolmi di vino.

    Gesù sta spiegando le scritture ed essi  finalmente comprendono: la resurrezione non è ritornare indietro, è andare avanti. E’ l’inizio dei nuovo tempo, del tempo della Chiesa, che si sta formando proprio lì, attorno a quella mensa, che vive e si nutre di Gesù Eucarestia.

    E di tutto ciò loro sono i testimoni!

    Da domani andranno per il mondo, ad annunciare la Grande Notizia: Cristo è risorto!

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Di questo voi siete testimoni

Di questo voi siete testimoni

La sera di Pasqua Gesù appare agli Apostoli dicendo loro: Di questo voi siete testimoni. Contempliamo l’episodio attraverso una delle opere più belle del rinascimento italiano: la Maestà di Duccio ...