Il dito di Gesù

Chi di voi è senza peccato scagli la prima pietra. Con questa parole l’evangelista Giovanni ci narra l’incontro tra Gesù e un’adultera.

E’ un brano molto discusso per la sua strana redazione.  La Chiesa lo considera a pieno titolo un brano canonico eppure nei papiri evangelici più antichi a noi pervenuti, risalenti al III e IV secolo, non compare. Il primo codice che riporta la Pericope Adulterae è il Codex Bezae Cantabrigensis. Risale al V secolo ed è oggi custodito all’Università di Cambridge

Altro curioso mistero è il gesto di Gesù: scrive con il dito per terra! Perché? Cosa scrive? Gesto, in un primo momento ignorato, poi oggetto di molteplici interpretazioni ma nessuna totalmente convincente. Secondo san Girolamo avrebbe scritto i peccati degli accusatori, per alcuni esegeti avrebbe scritto frasi della Bibbia.

Un aiuto alla giusta interpretazione ci può venire dalla produzione iconografica. Sebbene varia e tarda, abbiamo raffigurazioni di tale soggetto solo a partire dall’XI secolo, tutte convergono nel porre attenzione ad un particolare: il dito di Gesù.  Anche nelle scene dove non si vede il Nazareno accovacciato che scrive nella terra, il suo dito o la sua mano sono poste in evidenza.

L’opera più antica è presente nel ciclo pittorico della Basilica Benedettina in  sant’Angelo in Formis, prodotto tra il 1072 e il 1087.

Gesù e l’Adultera, sant’Angelo in Formis, XI secolo.

Cristo è sulla sinistra, seduto in atto di giudizio. E’ il pantocratore, il Signore del Cielo e della terra. Il suo trono infatti è il mondo intero.  L’opera, all’unisono con la pericope evangelica, ci fornisce un’icona straordinaria della giustizia e della misericordia di Gesù di fronte a chi ha peccato. Egli si rivolge alla donna con un atteggiamento dolce e accogliente mentre  quest’ultima lo fissa, con le mani posate sul petto e in atteggiamento di pentimento e di rinascita.

Alle loro spalle cinque personaggi: a sinistra due Apostoli, forse Pietro e Giovanni. A destra tre uomini, vestiti con i paramenti sacri, sono gli accusatori della donna, ma soprattutto sono i provocatori di Gesù: volevano  metterlo alla prova … per avere motivo di accusarlo. I loro volti induriti, esprimono stupore per la non avvenuta condanna.

L’opera si divide nettamente in due sezioni, destra e sinistra; il punto di unione è la mano di Gesù. Non c’è la scena di Gesù che scrive per terra…ma Egli è seduto sulla terra e il suo braccio si protende verso la peccatrice. Apparentemente una dinamica diversa, in realtà gli elementi in questione sono gli stessi: la terra, il dito o la mano di Gesù, la donna. Gli elementi rimandano ad un altro gesto, a quello della creazione, opera delle tue dita, dice il salmo 8. Nel racconto generico il Signore Dio plasmò l’uomo con polvere del suolo.Ora il gesto ritorna, il Figlio scrive nella terra.

Il gesto enigmatico di Gesù rinvia all’atto creativo: siamo assistendo al mistero della nuova creazione dell’uomo che, abbandona il peccato e rinasce a vita nuova.