Il sonno di una Madre

Il 15 Agosto gran parte della cristianità festeggia l’Assunzione al cielo, Dormizione per l’Oriente, della Madre di Dio. In realtà i due termini non indicano la stessa cosa: mentre per la chiesa cattolica Maria “completato il corso della sua vita terrena, fu assunta in cielo in anima e corpo “[Munificentissimus Deus, 1950], per gli ortodossi la Madre di Dio morì come tutti gli esseri umani. Il Dogma dei primi, proclamato appena settantuno anni fa, nulla dice in merito alla morte della nostra madre celeste (ma non la esclude), i secondi invece fanno della morte di Maria l’elemento che la rende più vicino agli uomini. “Nella nascita, tu hai preservato la tua verginità, nella morte, tu non hai abbandonato il mondo, o Theotokos”. [Apolytikion della festa]. Per entrambi la conclusione  della vita terrena di Maria di nazaret è un evento unico radicato nella devozione popolare fin dai primi secoli del cristianesimo.

Anche l’iconografia, chiamata dallo stesso pontefice Pio XII a sostegno del Dogma, mantiene queste due diverse interpretazioni. Due diversi filoni che raffigurano Maria sul letto di morte o Maria che viene accolta in paradiso. Due diverse rappresentazioni ma di un unico evento.

Tantissimi sono gli artisti che hanno raffigurato, lungo tutta l’era cristiana, l’evento mariologico. Nell’impossibilità di citarli tutti, riporto qui due magnifiche opere, quasi coeve,  a prova delle due diverse interpretazioni: una tela di Tiziano, datata 1516 e una del Caravaggio del 1604 . 

Tiziano Vecellio, Assunta, Santa Maria Gloriosa dei Frari, Venezia.
Caravaggio, Morte della vergine, Museo del Louvre, Parigi