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Apparire o essere?

Il credente autentico

Nel vangelo di questa domenica Gesù affronta una questione di fondo: chi è il credente autentico? Colui che ‘spende’ la sua esperienza religiosa nell’osservanza meticolosa di regole e precetti, convinto di essere giusto e vicino a Dio che, in cambio,  ‘gli deve’ la salvezza? Il Nazareno prende posizione nei confronti dei Farisei e riporta, come esempio, l’atteggiamento dei sacerdoti dell’Antico Testamento: Quanto vi dicono, fatelo e osservatelo; ma non fate secondo le loro opere, perché dicono e non fanno.  Tutto quello che è un semplice apparire, una maschera, non ha nulla di cristiano. Chi desidera una vita autentica deve conformare la propria esistenza a Cristo. Non apparire ma essere!

Possiamo contemplare questa Parola attraverso  un dipinto di Lorenzo Lippi, Donna con Maschera,  custodito al Museo di Angers.

Una donna, una maschera e una melagrana. Pochi elementi che non hanno nessun riferimento al sacro, eppure raccontano una storia… sacra.

La giovane e bella donna indossa un vestito blu; le spalle sono coperte da uno scialle trasparente e i capelli sono nascosti sotto un velo. Il viso è impassibile. Tiene, con la mano destra, una maschera, su cui posa un dito,  un gesto che sembra intimare il silenzio. La maschera, ha i colori della vita: la carnagione rosea, le labbra rosse e le guance colorate. Una falsa passione che contrasta con il viso impassibile e pallido della donna! Infatti gli occhi della maschera sono buchi neri, il vero sguardo è sul volto della giovane. Pur celando  qualsiasi emozione è vivo! E’ la vera vita! Fin qui l’opera sembra raccontare l’allegoria della simulazione.

Ma c’è dell’altro. La vera storia è rivelata attraverso quella melagrana matura  che la giovane  porge  con la mano sinistra. Il frutto è un simbolo già presente nell’Antico Testamento:   è uno dei frutti che la Terra Promessa produce in abbondanza, garantendo la vita.   Nel  Cantico dei Cantic è simbolo dell’amore fecondo e dell’intensa relazione tra l’amato e l’amata: come spicchio di melagrana è la tua tempia dietro il tuo velo (cfr. 4,3; 6,7). Da qui il passaggio ad una valenza ecclesiologia è semplice. Sant’Ambrogio nelle sue opere afferma: la Chiesa, a somiglianza della melagrana, è speciosa per il sangue dei martiri e soprattutto è Christi cruore dotata. La molteplicità dei suoi chicchi racchiusi in un’unica scorza si presta a simboleggiare l’Unica Chiesa di Cristo formata dalla molteplicità dei battezzati. Il colore rosso vivo, rimanda alla linfa di cui si nutre la Sposa di Cristo: l’amore misericordioso di Dio.

Non sono le grandi opere, non una cultualità individuale, scandita e ordinata dall’abitudine, ma una vita fatta di gesti concreti  che affondano le radici nell’amore misericordioso di Dio che si svela e si fa raggiungere attraverso la sua Chiesa!