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La parte migliore

Due diversi modi di fare

Lungo il cammino verso Gerusalemme Gesù si ferma a Betania, a casa di  conoscenti: Marta e Maria, sorelle di  Lazzaro [cfr Gv 11, 1-46]. L’ evangelista Luca, utilizzando le notizie in suo possesso, costruisce un racconto post pasquale chiarendo il giusto atteggiamento che deve assumere il discepolo per acquisire la parte migliore dal suo Signore. Sono stilizzati emblematicamente  due diversi modi di fare: il servizio generoso di Marta per il Figlio di Dio e l’ascolto attento di Maria per la sua Parola.

Il capolavoro di Vermeer

Possiamo contemplare l’interpretazione iconografica di questo episodio  in un’opera dell’artista olandese Johannes Vermeer; un olio su  tela  eseguito nel 1655 ed oggi conservato al National Gallery of Scotland di Edimburgo.

Jan Vermeer, Cristo in casa di Marta e Maria, 1655, National Gallery of Scotland, Edimburgo.

Il pittore, in un sottile equilibrio tra spiritualità e psicologia, porta anche noi, osservatori, dentro quella casa. Ci permette di far parte di quel capolavoro  e ci coinvolge nella scelta evangelica.

La raffigurazione fissa le ultime parole del Nazareno che, seduto, sta replicando fraternamente alle obiezioni dell’amica, Marta, ed alla sua richiesta d’aiuto nelle faccende domestiche. La tradizione ecclesiale ha spesso letto in questo antagonismo familiare la differenza tra la vita contemplativa e quella operativa, attribuendo alla prima una superiorità qualitativa rispetto alla seconda. Dal canto suo, la storia dell’arte riconosce in quella dinamica  oppositiva presente nel quadro di Wermeer, la questione vivamente dibattuta tra protestanti e cattolici circa la priorità  tra fede e opere.

Marta e Maria

La donna descritta nel tradizionale ruolo di padrona di casa, in realtà rappresenta  chi pone unicamente la sua persona al centro dell’azione: è lei che accoglie, è lei che serve, è lei indispensabile…è totalmente presa dalle ‘cose da fare’ per servire il Maestro, che perde di vista la cosa più importante, la prima regola dell’accoglienza: sedersi e guardare negli occhi il suo ospite! L’unica cosa che fa invece Maria, la sorella, è quella di precipitarsi ai piedi di Gesù per ascoltarlo! E’ il ruolo, qui scandalosamente rappresentato da una donna, del discepolo che si pone all’ascolto del suo Maestro.

La parte migliore

L’ apparente opposizione tra le due donne, nel quadro è superata da un particolare: il tavolo attorno al quale si svolge l’azione.  Il mobile è coperto da un tappeto damascato, probabile ricordo dell’attività paterna dell’artista,  che  rende la scena ancora più spontanea e familiare. Su di esso si scorge un cesto con il pane: e’ l’Eucarestia. E’ la Chiesa, quindi, rappresentata con il suo Signore, presente quotidianamente nel pane consacrato. In essa, la parte migliore è la Parola che Gesù ci ha rivelato e che  nessuno mai ci potrà togliere. Cambiano le persone, cambiano i ruoli, cambiano le tradizioni, ciò che ci è stato definitivamente donato e mai cambierà è la Parola che il Padre ci ha rivolto attraverso Gesù. Unica  fonte di verità alla luce della quale l’uomo può giungere alla consapevolezza di sé.