Voce di uno che grida nel deserto

Giovanni, colui che battezzava nel deserto

Questa  settimana l’attenzione è rivolta a Giovanni, il Battista.  Coetaneo e parente di Gesù è considerato l’ultimo dei profeti e il primo dei martiri della fede cristiana. Giovanni fa da ponte tra le due età sub lege e sub gratia; sulla scia del 
Deuteroisaia, invita ad accogliere il Signore che viene, a liberarsi dal dominio della legge per accogliere la Grazia che salva.   Egli gridò queste cose, non si limitò a discuterne, le annunciò con impeto, con convinzione, perfino nel deserto.

L’opera del pittore calabrese Mattia Preti, fissa l’atteggiamento del Battista: posto al di sopra degli altri personaggi è talmente coinvolto e convinto di ciò che dice che il suo corpo è teso, vibrante, persino il mantello, rosso in riferimento al martirio che subirà il profeta, trasmette, con il suo celere movimento, l’energia con cui il Figlio di Elisabetta annunciava l’inizio del Regno. Il cartiglio, quasi prolungamento naturale della sua persona, riporta l’estrema sintesi del suo messaggio: Ecce Agnus Dei! Non c’è più tempo, non possiamo più perdere tempo: la Salvezza è qui, è prossima, più vicina di quanto immaginiamo.


Lungo le sponde del Giordano, presso Betania, egli invita le persone a convertirsi attraverso un gesto purificatorio nelle acque fluviali. Nel culto ebraico il lavacro 
di purificazione era molto conosciuto; nella vita civile e religiosa era un rito simbolico di 
passaggio dalla 
schiavitù alla libertà. Il battesimo di Giovanni è ancora fatto con acqua ma si distacca dai vecchi riti: non pretende di iniziare qualcosa di nuovo, ma esprime l’atteggiamento di 
adesione alla luce e alla vita che viene dal Messia.  Eppure tale invito non è rivolto solo ai contemporanei dell’ultimo profeta, ma a tutti gli uomini. Questo concetto il pittore lo ha espresso attraverso lo sguardo del battista, che non è rivolto verso il basso, verso gli altri personaggi, ma all’interlocutore della tela. E’ proprio quello sguardo il fulcro intorno al quale si sviluppa tutta l’opera.
Ma dove è il Messia? Nell’opera del Preti, Giovanni non indica l’agnello, simbolo cristologico famoso, ma il cielo,  posto sulla stessa diagonale ma dal versante opposto. Il Battista indica il raggio di luce che squarciando la nuvola illumina tutta la scena, la sua stessa persona, fino ad arrivare all’agnello. Questo perché Giovanni  non era la Luce, ma era venuto per dar testimonianza alla luce, all’Inatteso, al totalmente Altro, che seppure  inosservato è già in mezzo 
al popolo.