La festa di Tutti i Santi

Il Paradiso, dimora dei Santi e Beati

Papa Gregorio III, nell’835, scelse il 1 novembre come data dell’anniversario della consacrazione di una cappella a San Pietro alle reliquie dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in tutto il mondo.

 

Una festa antica

In verità la Festa di Ognisanti ha radici più antiche; probabilmente risale al IV secolo quando, in varie Chiese, sopratutto in Oriente, cominciarono le commemorazioni dei martiri. A Roma,  il 13 maggio 609 o 610, il papa Bonifacio IV, istituì la dedicatio Sanctae Mariae ad Martyres, ovvero l’anniversario della trasformazione del Pantheon in chiesa dedicata alla Vergine e a tutti i martiri.

Più tardi, nel 998, Odilo abate di Cluny aggiungeva la celebrazione, nel giorno seguente, della festa di tutte le anime a soddisfare l’aspirazione generale per un giorno di commemorazione dei morti. Papa Benedetto XV, al tempo della prima guerra mondiale, giunse a concedere a ogni sacerdote la facoltà di celebrare «tre messe» in questo giorno.

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Una ricca iconografia

Iconograficamente abbiamo lo stesso sviluppo della festa. Inizialmente appare, ma molto raramente, l’ immagine dei cori dei santi riuniti intorno alla figura divina. Come esempio possiamo ammirare Il Salterio di Aethelstan (Londra, BL, Cott. Galba A.XVIII), eseguito tra il 925 e il 939 a Winchester, mostra raffigurati su due carte (cc. 2v, 21r), i cori celesti intorno a Cristo, secondo una tipologia molto importante nella liturgia (angeli, patriarchi, profeti, apostoli, martiri, confessori, vergini).

Con la definizione della Liturgia di Ognissanti, nel X secolo, i cori celesti vengono legati più strettamente al contesto apocalittico: sono in questo caso collocati nella Gerusalemme celeste, in un’immagine che si riferisce all’Adorazione dell’Agnello. Le immagini della corte celeste rimangono però ancora rare.

Bisogna arrivare al XIV secolo quando, tale raffigurazione  si affermò in rapporto con il Giudizio universale.   I santi sono integrati ai cori angelici e raccolti intorno alla Maestà della Vergine o di Cristo  o intorno all’Incoronazione della Vergine. Senza scomparire del tutto, le classificazioni dei cori celesti appaiono messe in scena in maniera più fluida e lasciano il posto in primo luogo all’individualità dei santi e degli eletti che si afferma all’interno di un ordine ecclesiale solidamente gerarchizzato. Diventerà il principale modo di raffigurazione del paradiso. Pur attraverso forme storicamente e geograficamente variabili, va sottolineata la portata ecclesiologica di tutte le rappresentazioni: è la Sposa di Cristo che, alla fine dei Tempi, si unirà al suo Sposo per l’Eternità.