Un Tesoro nascosto

Tutto un ben di dio

La Parola di Gesù si sofferma ancora una volta sul Regno di Dio. Lo fa attraverso tre brevi parabole  che la liturgia di questa domenica proclama. La prima di esse è La parabola del Tesoro nascosto; un piccolo capolavoro che si esaurisce in un solo versetto, eppure racchiude molteplici aspetti della Buona Novella. Ci soffermiamo su di essa aiutati da un olio su tavola del pittore olandese Gerrit Dou, vissuto nel XVII secolo.

Il quadro raffigura una  scena non ambientata in epoca evangelica ma, attraverso una trasposizione storica, contemporanea all’artista. Protagonista è un uomo, forse un contadino: l’artista lo disegna con una pala nella mano destra, rispettando così la tradizione ecclesiale; in realtà il vangelo parla semplicemente di un uomo.

Su una  roccia, alle spalle di una casa, si scorgono i suoi beni: la giacca, la cesta con il pranzo e la borraccia con l’acqua. E lì, per puro caso, ha trovato un tesoro. Pezzi in argento, una bisaccia contenente probabilmente soldi, altri sacchetti di tela dove si custodivano gioielli. Non una sola cosa ma tutto un ben di dio! Ebbene….cosa è il  Regno se non un Bene di Dio? E’ dono di Dio dato agli uomini. E’ presente, sperimentabile nella parola e nell’opera di Gesù. Anzi, è Gesù stesso banditore e contenuto del Regno.

Ma ritorniamo al nostro quadro. L’uomo non guarda ciò che ha trovato, volge il suo sguardo indietro. Questo gesto può simboleggiare due cose. È anzitutto un gesto protettivo: l’uomo si guarda intorno per accertarsi  che non ci siano malintenzionati pronti a rubare il suo tesoro. Ma quello sguardo è anche diretto al suo passato, verso quei campi che il paesaggio rivela e che erano la sua quotidianità lavorativa.

Ma ora tutto cambia: quel tesoro gli rivoluziona inevitabilmente la vita! Così è il Regno di Dio! Così è Gesù!  Una volta incontrato non si può continuare ad essere come prima. L’incontro con Cristo, se è vero, genera una rivoluzione esistenziale. Chi scopre il Regno, chi è afferrato da Gesù, muta radicalmente il suo orientamento verso la vita, trasforma il suo modo di pensare e di agire.  E non lo fa perché un’etica lo impone, ma perché il cuore spontaneamente sceglie. Il risultato? La gioia senza fine!

E’ da quel momento che inizia, per ciascuno, il Regno di Dio e che si completerà, per tutti, alla fine dei tempi.

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