Pronti ad essere Chiesa

La sera del primo giorno della settimana Gesù ritorna nel Cenacolo, dove i discepoli si sono rifugiati, impauriti e timorosi, stette in mezzo e disse Pace a voi….e soffia su di loro lo Spirito Santo, il soffio della nuova vita! Ed ecco che tutto si trasforma, si ribalta: quegli stessi uomini diventano coraggiosi e pieni di gioia. E’ accaduta la Pentecoste ed essi sono pronti ad uscire nel mondo per annunciare ciò che avevano visto e udito. Pronti ad essere Chiesa.

Così l’evangelista Giovanni inaugura l’era del Paraclito. Lo fa riunendo  il dono dello Spirito, in un’unìca visione  con Pasqua e Ascensione.  Un racconto complementare a quanto ci viene annunciato, negli Atti degli Apostoli, dall’evangelista Luca che colloca l’evento nella festa del 50esimo giorno.

La Festa della Pentecoste si è sempre prestata a molte interpretazioni artistiche e pittoriche. Tra tanti capolavori vi propongo di ammirare quello del Beato Angelico, al secolo Guido di Pietro.

L’Angelico, dipinse la Pentecoste due volte. Il primo dipinto è una tavoletta che fa parte dell’Armadio degli Argenti della SS.Annunziata di Firenze, attualmente contemplabile al Museo di San Marco a  Firenze. Il secondo fa parte del trittico dell’Ascensione, Pentecoste e Giudizio universale, della Galleria Corsini di Roma. Noi ci soffermiamo sulla prima opera.

 

Beato Angelico, Pentecoste, Particolare degli Armadi degli Argenti, 1451-53, Firenze.
Beato Angelico, Pentecoste, Particolare degli Armadi degli Argenti, 1451-53, Firenze.

La raffigurazione è strutturalmente divisa in due sezioni orizzontali. La parte superiore raffigura il Cenacolo. La parte inferiore, il mondo. Tutta la scena è adornata da due cartigli con cui l’artista teologo struttura una sapiente concordanza blblica dell’evento.

Cominciamo proprio dal primo di questi: effundam spiritum meum super omnem carnem et prophetabunt filii vestri (effonderò il mio spirito sopra ogni uomo e diverranno profeti i vostri figli. Gioele 3,1). La promessa veterotestamentaria si sta attuando proprio in questo momento. La camera alta raffigura il momento dell’effusione dello Spirito: sul capo dei presenti è dipinta una fiammella, simbolo dello Spirito del risorto.

Ma chi sono quelle persone: gli apostoli? Probabilmente sì, ma non solo. Ne sono infatti ben ventisei, uomini e donne. Al centro Maria. E’ in piedi, con le mani giunte e con un aspetto ieratico.

Ad essa corrisponde, nella sezione inferiore, una porta. E’ ancora chiusa!

Il secondo cartiglio detta: repleti sunt omnes Spiritu Sancto et coeperunt loqui aliis linguis  (ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue. Atti 2,4.)

Fuori dal cenacolo, una serie di personaggi, dal copricapo bizzarro. E’ l’umanità che assiste alla nascita della Chiesa e  attende che quella porta si spalanchi per far sgorgare da essa fiumi di Grazia ed irrorare la storia dell’uomo.