Sono venuto a gettare il fuoco sulla terra

Sono venuto a gettare il fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso.

Ciò che sembra  una minaccia per una punizione definitiva, è, in realtà, l’annuncio dell’azione redentiva che Gesù attuerà. Tutto il discorso  si sviluppa intorno ad un’unica parola: fuoco. Nella Bibbia, il termine fuoco, ha una ricchezza di funzioni: riscalda, brucia, illumina, purifica, consuma e, soprattutto, costituisce una fonte di energia capace di trasformare la materia; a quest’ultima si associa la sua valenza redentiva racchiusa nelle parole del Nazareno. Le possiamo contemplare attraverso un capolavoro di Jacopo Robusti, detto il Tintoretto: La Resurrezione.

Tintoretto, La Resurrezione, Venezia

L’opera, appartenente al ciclo dei Dipinti per la sala grande di San Rocco, fu realizzata tra il 1579 – 1581.

La tela, dai forti contrasti  di luci ed ombre, è attraversata da uno squarcio che dall’angolo destro dell’osservatore si allarga verso l’alto. Da esso fuoriesce il Risorto.  

La potente luce aurea, fiammeggiante, rimanda alla colonna di fuoco che, nel libro dell’Esodo, indicava la presenza di Yahvé tra il Popolo di Israele  (Es 13,21).  Anche qui indica la presenza divina che, attraverso il Risorto, salva l’umanità. E’ il fuoco redentivo che trasforma la realtà. Nulla più sarà come prima!

Intorno quattro angeli: guardano l’interno mentre con le mani allargano quello ‘strappo’ attraverso cui l’Eternità sta entrando nella storia per darvi un senso. Diceva Kafka conversando con Gustav Janouch: Il giornale presenta gli avvenimenti nel mondo, pietra accanto a pietra, lordura su lordura. Si tratta di un mucchio di terra e di sabbia. Che senso ha? Vedere la storia come un cumulo di avvenimenti non vuol dire niente. Ciò che conta è il senso degli avvenimenti. E questo non lo si trova nel giornale, ma soltanto nella fede.

Intorno alla scena principale due gruppi di testimoni: in basso coloro che sono scaraventati per terra tale è la potenza di ciò che sta accadendo. Sul lato le pie donne: le prime testimoni, le prime credenti. La Resurrezione  ha portato inevitabilmente e definitivamente una divisione tra chi si lascia trasportare nell’enigma dell’Eterno e chi invece vuole essere a tutti i costi ancorato alle sue sicurezze terrene.