Noi siamo il suo Popolo

Noi siamo il suo Popolo, gregge che egli guida. Così ci fa cantare la Liturgia della Parola, questa settimana, con il Salmo  responsoriale. Possiamo contemplare questa verità ecclesiologica attraverso lo splendore di una miniatura francese del XIII secolo. Fa parte di un prezioso manoscritto dell’Apocalisse, ms 815. In esso troviamo una traduzione dal latino in francese dell’ultimo libro biblico accompagnato da un commentario in prosa e una edizione francese dell’Apocalisse di Paolo, libro apocrifo del periodo apostolico.

Apocalisse e Visione di Paolo, Ms 815, f13v, XIII secolo Biblioteca Municipale di Toulouse.

La miniatura a piena pagina, ripropone la visione giovannea del capitolo 7 arricchendola di particolari molto importanti.

Al centro del foglio si scorge il Pantocratore; è seduto su un trono marmoreo, indossa un ampio mantello di colore azzurro, simbolo della sua natura umana e una tunica aurea, simbolo invece della natura divina; ha nella mano destra il Vangelo e con le dita della mano sinistra segna il monogramma greco Cristo.

Ai suoi piedi, in una sezione a sè stante, c’è un agnello con l’aureola. L’autore dell’opera vuole evidenziare la chiara sovrapponibilità tra il Pantocratore, il Signore del cielo e della terra, e l’agnello di Dio, morto in croce per la salvezza di tutti.  Entrambi sono posti nella mandorla divina. Ai quattro lati il tetramorfo: un uomo alato, un leone, un toro e un’aquila; sonoi quattro esseri viventi diventati poi per la teologia e la storia dell’arte simbolo dei quattro evangelisti.

Nelle due sezioni laterali  una moltitudine di persone: tre schiere diverse, nettamente ripartite, ma con un’unica meta: il Signore dell’universo. In alto gli angeli, in seconda fila coloro che sono segnati dal sigillo, infine i giusti, con le palme nelle  le mani. E’ la Chiesa, il Nuovo Popolo di Dio che va verso il suo Pastore e Signore.