La pesca miracolosa

Nelle acque del mar di Galilea

Due evangelisti  raccontano  la pesca miracolosa avvenuta nelle acque del mar di Galilea: Luca e Giovanni. C’è però una differenza: il primo colloca l’episodio prima della Resurrezione e Gesù sale nella barca con gli Apostoli; il secondo invece lo colloca dopo la Resurrezione e Gesù resta fuori dalla barca, sulla riva. Non è una differenza trascurabile, anzi mette a fuoco una differenza teologica sostanziale.

Nel Vangelo di Luca, che leggiamo questa domenica, è il Gesù storico che sta fondando la Sua Chiesa. È lo Sposo che, proprio come un innamorato, comincia a farsi conoscere dalla sua Amata in un intreccio di sguardi, a provare una sintonia di intenti, a ricercare mete comuni.

Nel racconto giovanneo invece, è il Cristo glorioso, che ha lasciato solo storicamente la sua Chiesa, ma senza mai abbandonarla:  fino alla fine dei tempi la sua presenza sacramentale sarà sempre viva ed attuale.

L’opera che in modo ammirevole raffigura la pericope lucana è una tempera di Raffaello, cartone preparatorio di uno degli arazzi della Cappella Sistina, tessuti, su volere di Leone X, a Bruxelles,  nella bottega di uno dei più famosi e rinomati arazzieri del tempo, Pieter van Aelst.

Raffaello, Pesca miracolosa,1515-1516, Victoria andAlbert Museum Londra.

La tempera raffigura, con maestria di particolari e trasparenze uniche, le sponde del lago di Tiberiade. L’artista ha dato all’opera una dinamicità drammatica che si ‘muove’ da destra verso sinistra e trova il suo culmine in Gesù, nel suo volto.  

Si scorge anzitutto Zebedeo, sulla prima imbarcazione, intento a remare. Accanto a lui i due figli, Giovanni e Giacomo,   stanno issando le reti tese, cariche di pesci, fin quasi a rompersi. Tutti e tre sembrano ignorare la scena che si svolge sull’altra barca dove ci sono altri due fratelli Andrea e Simone. Il primo è  in piedi, sulla prua: il volto  incredulo perché non crede a ciò che è accaduto! Il secondo, colui che poi sarà chiamato Pietro, in ginocchio, stupefatto di fronte al prodigio, si confessa peccatore ed invita Gesù ad allontanarsi da lui. Infine Gesù, seduto nella barca, ma nel senso opposto agli altri due. Tutti e tre hanno l’aureola.

Tutto iniziò così

In quella barca qualcosa di immensamente nuovo sta nascendo: la Chiesa e appartiene a Dio! Infatti mentre i tre uomini della prima barca sono solo stupiti dell’abbondante pesca, a Pietro ed Andrea lo stupore ha ceduto il posto ad un’emozione diversa, totalmente nuova, che mai avevano provato. Davanti a loro c’è un volto, uno sguardo che li ha catturati, che li ha coinvolti totalmente, in tutta la loro persona. Sono pronti a seguirlo!

Infine un particolare che fissa ancora di più il carattere ecclesiologico della scena. I tre aironi cenerini proprio davanti alla barca di Gesù che si contrapongono agli uccelli neri che volano, attenti a rubare qualche pesce. NelFisiologo, il primo bestiario cristiano risalente al II-IV secolo, si legge: Questo uccello è assai prudente, più di molti altri uccelli. Ha un solo nido e una sola dimora …anche tu o fedele non cercare i luoghi degli eretici …Tuo solo nido sia la Chiesa di Dio e tuo solo nutrimento il pane disceso dal cielo.

 

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