La parola di Dio venne su Giovanni

 

La parola di Dio venne su Giovanni, nel deserto.

Ecco l’ultimo dei profeti!

Ecco il primo dei credenti!

La Parola del Signore è scesa su di lui!

Ed egli la griderà, impetuosamente, a gran voce, persino nel deserto!

Rende molto bene l’idea il capolavoro di Geertgen tot Sint Jans, un olio su tela probabilmente del 1490 e conservato presso il Staatliche Museen di Berlino.

 

Geertgen tot Sint Jans, Giovanni Battista, 1490 ca, Berlino.

Simbolicamente la Parola di Dio è raffigurata dall’ampio mantello azzurro che avvolge Giovanni, scalzo, vestito solo di un rigido e pesante saio. Il colore  rimanda alla sua provenienza divina. E’ abbondante, tanto da scendere per terra con pieghe morbide e copiose perché la Parola che Dio ha profuso sull’uomo, suo interlocutore privilegiato, è  sempre stata abbondante e generosa. Essa è capace di raddrizzare vie tortuose; di riempire ogni voragine; di annunciare la salvezza.

 Il pittore olandese, fissa il Battista in un atteggiamento quasi malinconico, assorto solitariamente nei suoi pensieri: secondo i canoni rinascimentali era indispensabile un’intensa meditazione  per compiere grandi gesti ed il Figlio di Elisabetta doveva annunciare l’inizio del Regno di Dio!

 Non c’è più tempo, non possiamo più perdere tempo: la Salvezza è qui, è prossima, più vicina di quanto immaginiamo. Eccolo l’Agnello di Dio e rappresentato da quel mansueto animale che è accucciato a fianco del profeta e lo guarda.

Tutt’intorno non il deserto ma un paesaggio rigoglioso, paradisiaco fatto di selve e alberi odorosi; in lontananza una città: è Gerusalemme, invitata da Dio a deporre la veste del lutto e dell’afflizione, per rivestirsi dello splendore della gloria.

Ora, finalmente  ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!