Il cuore dell’uomo

Due antropologie a confronto

Due antropologie a confronto: quella dei farisei, dell’apparenza, del dover essere, delle leggi e quella di Gesù che punta direttamente e unicamente al ‘luogo’ più intimo, al sacrario della creatura umana: al cuore. È lì che si genera la vera fede, il sì all’Eterno Padre; è unicamente guardando nel cuore che si scopre la vera identità e la propria vocazione, specchiandosi nel cuore umano del Figlio di Dio. Il Nazareno infatti oltre che Rivelare il Mistero di Dio rivela  l’uomo all’uomo(GS 22); lo rende veramente libero, capace di librarsi verso mete irrangiungibili.

L’opera d’arte, attraverso cui si può Guardare la Parola di Dio di questa Domenica, è l’Icaro di Matisse, opera tanto intensa quanto essenziale nelle sue forme. L’immagine fa parte di un libretto intitolato Jazz del 1947, in cui l’artista raccoglie una serie di collage – le papier découpé – accompagnate da suoi pensieri.

 

In un profondo quanto intenso cielo blu, illuminato da stelle esplosive, scorgiamo una figura umana, simile ad un disegno di bambino. È nera, goffa, unico punto di colore, rosso vivo, è posto proprio nella posizione del cuore. È questa una delle opere più descrittive del cuore dell’uomo. L’uomo è solo un essere opaco, pura materia destinata a finire; un Icaro goffo, che si illude di poter volare alto. Solo quando, finalmente, scopre, dentro di sé, quella fiamma, unica, fatta di Veritá, che lo irrora di vita, desiderio irriducibile dell’amore di Dio, sarà felicità, quella vera. Perché, come dice sant’Agostino:  Ci hai fatto per te Signore, e il nostro cuore è inquieto se non riposa in te.